Prologo Ercole Amante
Art
Libretto
Sprache
Italienisch und Franzosisch
Hersteller
Verfasser
Komponist
Herstellungsort
Datierung
1662
Erstaufführung
Erstaufführungsort
Paris
Erstaufführungsdatum
07.02.1662
Einzelne Stimmen
Rolle
Coro di Fiumi
Rolle
Tevere
Rolle
Cinthia
Transkription

Ercole Amante

 

Prologo

Scena unica.

 

La scena rappresenta ne' lati montagne di scogli su li quali si vedono giacenti 14 fiumi, che bagnano i regni e le provincie che sono o furono sotto la dominazione della corona di Francia. Nella prospettiva si vede il mare, e nell'aria Cinzia che discende in una gran macchina rappresentante il di lei cielo.

 

CORO DI FIUMI

Qual concorso indovino 

oggi al mar più vicino

del festoso Parigi

noi raunò dal gemino emisfero,

noi, che del franco impero

vantiamo il nobil giogo, o i bei vestigi?

              

TEVERE

Ah che mentre la terra

di lunga orrida guerra

già dileguati ammira i fati rei

ne' beati imenei

di Maria di Luigi

adorna Cinzia di più bei candori

noi testimoni elesse

di quei, ch'a spiegar va', gallici onori.

 

CORO DI FIUMI

A i di lei veri accenti

su dunque attenti, attenti.

              

CINZIA

Ed ecco o Gallia invitta 

i tuoi pregi più grandi, e immortali

mira del primo ciel ne' puri argenti

come in tempio d'onor lampe lucenti

l'idee delle maggior stirpi reali.

Di queste il ciel con ammirabil cura,

e con stupor del tempo, e di natura,

scettri a scettri innestando, e fregi, a fregi

la prosapia formò de i franchi regi;

che qual fiume di glorie

da' monti di Corone, e fasci alteri

trasse i fonti primieri

ed accresciuto ogn'or da copiosi

torrenti di vittorie,

e da' più generosi

rivi di sangue augusto oltre gli Achei

per interrotto, e limpido sentiero

tra margini di palme, e di trofei

inondò trionfante il mondo intero.

Alfin tra l'auree sponde

della Senna guerriera

fissò la reggia in cui benigna infonde

grazie a nembi ogni sfera,

ed or più che mai prodigo

di contentezze eteree

ad ibera beltà franco valore

su talamo di pace unisce Amore.

              

CORO DI FIUMI

Dopo belliche noie

oh che soavi gioie!

A dolcezze sì rare oltre ogni segno

Gallia dilata il cor, non men, ch'il regno.

 

CINZIA

Ma voi che più tardate inclite Idee? 

Uscite ad inchinare

Anna la gran reina,

che le bell'alme onde sperar si dée

che la serie divina

de' vostri alti nipoti il ciel confermi

ambo sono di lei rampolli, e germi.

Uscite a festeggiare

ch'in sì degna allegrezza a i vostri balli

nelle cerulee valli

già cede il campo ossequioso il mare,

e poiché qual dopo guerrieri onori

della beltà fu sposo Ercole al fine,

tal dopo mille allori

e nel primo confine

di sua florida etade il re de' Galli,

su queste scene a i lieti Franchi innante

per accrescer diletti

riprenda oggi i coturni Ercole amante,

e veda ogn'un, che desiar non sa

un eroico valore

qui giù premio maggiore

che di godere in pace alta beltà.

 

CORO DI FIUMI

Oh Gallia fortunata

già per tante vittorie,

di pace, e d'imenei l'ultime glorie

ti fanno oltre ogni speme oggi beata.

E a fin ch'a tuoi contenti

gioia ogn'or s'augumenti

ecco, ch'in te si vede

alba di nuove glorie un regio erede;

per splender più di doppio sole ornata

oh Gallia fortunata.

              

Le dette Idee discendono sul palco a danzare, quindi rientrate nella medesima macchina, questa si chiude, e le riporta in cielo.